Il tema del cambiamento è al centro dell’attenzione degli psicologi del benessere, che vanno alla ricerca di metodi e tecniche per migliorare la qualità di vita delle persone.

Sebbene il cambiamento sia così importante, tutti sappiamo quanto sia difficile metterlo in atto ed ancor più mantenerlo nel tempo.

Con l’avvento del nuovo anno l’essere umano sembra aver bisogno di un rituale di passaggio, la definizione di una linea tra il vecchio e il nuovo, l’anno passato e quello che viene. Ciò è naturale e funzionale, ma prevede quasi assurdamente che tutte le persone sulla terra si sentano pronte nel medesimo attimo a cambiare la propria vita in meglio. Così la maggior parte di noi stila una lista di buoni propositi, fa promesse a se stesso ed agli altri; dopo qualche mese però il rischio è di aver già abbandonato l’obiettivo prefissato a gennaio.

Perchè cambiare è così difficile?

Gli autori Di Clemente e Prochaska hanno teorizzato il modello transteorico del cambiamento. Secondo tale modello, il cambiamento non sarebbe lineare, ma verrebbe più correttamente rappresentato con una ruota. Questa ruota prevede che la persona attraversi una serie di fasi complesse, così come nell’immagine.

ruota cambiamento

Il primo elemento fondamentale nell’affrontare un cambiamento è la motivazione, la spinta a migliorare, le ragioni che ci hanno condotto a prendere in considerazione tali azioni. La motivazione può essere intrinseca (legata ai nostri valori e quindi più profonda, ad esempio lo stare bene con se stessi) oppure estrinseca (legata a fattori esterni come l’accontentare il proprio partner).

Quando per esempio decidiamo di intraprendere una dieta, non lo facciamo da un giorno all’altro; al contrario per un periodo ignoriamo il problema e, sebbene qualcuno possa farci notare che dovremmo affrontare il problema, non abbiamo nessuna intenzione di farlo. Questa è la fase della precontemplazione.

E’ nella fase di contemplazione che si inizia invece a prendere consapevolezza dei benefici del cambiamento. Allo stesso tempo però ci si sente ambivalenti poichè un cambiamento, porta sempre con sè una perdita, una rinuncia e l’abbandono di vecchie abitudini che non sempre siamo pronti ad affrontare.

Quando decidiamo che quel cambiamento è necessario per la nostra vita, ecco che entriamo nella fase della determinazione, durante la quale inizia la definizione di obiettivi e strategie per raggiungerli. In seguito si passa alla fase dell’azione, quando finalmente iniziamo ad attuare i comportamenti per noi positivi e ad abbandonare le vecchie abitudini che ci provocavano malessere.

Il momento più importante di questo ciclo è però la fase del mantenimento, poichè in base all’esito della stessa, ci dirigeremo verso l’uscita definitiva e dunque la realizzazione del cambiamento, oppure la ricaduta nel comportamento disfunzionale. Mantenere e portare avanti i successi è quindi la parte più difficile del cambiamento ed è assolutamente normale che ci siano ricadute e ripensamenti.

In che modo la psicologia ha pensato di affrontare le ricadute?

Con la pianificazione efficace degli obiettivi.

Per riuscire a portare avanti i propri buoni propositi non basta la motivazione, ma è necessario un vero e proprio plan del proprio cambiamento. Ciò significa definire obiettivi che abbiano caratteristiche specifiche, misurabili, attendibili, rilevanti e raggiungibili nel tempo, così come teorizzato da Drucker.

SMART

L’obiettivo principale si presenta come eccessivamente complesso da raggiungere, per questo può essere utile stabilire micro-obiettivi e definire le tempistiche entro le quali raggiungerli.

Per una pianificazione efficace è inoltre fondamentale l’individuazione degli ostacoli che inevitabilmente incontreremo. A tutti è capitato di iniziare una dieta e di lasciarsi andare al piacere di un bombolone alla crema. Se stiamo attuando quel cambiamento è perchè fino a quel momento ci siamo comportati diversamente, probabilmente adoriamo i dolci, adoriamo mangiare e questo difficilmente potrà essere cambiato. Cerchiamo quindi di inserire nella nostra pianificazione anche i possibili ostacoli interni od esterni. Immaginiamo poi possibili strategie per superarsi e tornare in carreggiata.

Infine un elemento importante di cui tenere conto sono le relazioni. Individuare fin da subito le persone che possono aiutarci a mantenere il cambiamento è un buon modo per trovare alleati che ci sostengano proprio in quei momenti in cui stiamo perdendo la motivazione.

Per affrontare il ciclo del cambiamento dunque gli elementi importanti sono:

  • la motivazione, meglio se legata ai nostri valori di vita
  • la definizione efficace degli obiettivi
  • l’individuazione dei possibili ostacoli
  • la creazione di strategie (anche creative) per mantenere il cambiamento
  • lo stabilire alleanze con persone che ci supportino durante il percorso
Il Seme del Benessere propone un workshop, un’intera giornata di formazione per aiutare le persone che parteciperanno a progettare in modo più efficace possibile il proprio cambiamento nell’anno 2020, con la guida di una psicologa esperta.
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Psicologia Positiva

I nostri eventi

A cura di:

Dott.ssa Martina Varalli – Psicologa

Riferimenti bibliografici:

Prochaska J.O., DiClemente C.C. (1982). Transtheoretical Therapy: Toward a More Integrative Model of Change. American Journal of Health Promotion, 12, (1): 11-12.

IEPP, (2019). Corso Esperto in Psicologia Positiva.

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