Concordo su ciò che molti dicono: viaggiare in due o in gruppo è un’esperienza bellissima perché ci permette di approfondire i legami d’amore o amicali, sappiamo che sicuramente ci divertiremo insieme all’altra persona, avremo aneddoti e luoghi da ricordare per tutti gli anni a venire.
Ma avete mai provato a viaggiare da soli?
Io sono sempre stata una di quelle persone che ha sempre avuto paura a viaggiare da sola.
Non per gli eventuali pericoli che avrei potuto incontrare cammin-facendo, quanto per il timore di restare sola con me stessa. Avevo paura di annoiami, di non bastarmi. Eppure, è arrivato un momento in cui ho avuto voglia di provare quella solitudine. Avevo voglia di mettermi alla prova, di capire quali fossero i miei limiti e le mie risorse e, soprattutto, di ritrovare me stessa.
È successo, così, che sono partita alla volta del SudAfrica, più precisamente all’interno della riserva del Marataba National Park per fare un volontariato mirato alla salvaguardia della fauna e della flora locale. Si tratta di agire attivamente sulla natura (manutenzione del parco, eliminazione delle piante aliene e delle piante velenose) per permettere agli animali locali di vivere meglio all’interno della riserva.
In Africa ho conosciuto persone meravigliose, ho visto cieli stellati indimenticabili, temporali e tempeste di sabbia nel bel mezzo della savana: un’esperienza memorabile che ti permette di comprendere quanto siamo piccoli di fronte alle bellezze della natura. Ho imparato a cucinare piatti tipici, ho goduto delle bellezze della natura e ho capito che gli animali, se osservati e ascoltati come si deve, potrebbero insegnarci tantissime cose.
- Prima di tutto, hanno regole semplici. Loro stessi sono semplici: si accoppiano, catturano le prede per sfamarsi, dormono (tantissimo!). Vivono alla giornata: nessun leone sa se sarà vivo il giorno dopo o se qualche iena deciderà di mangiarselo. Lui si preoccupa di vivere al meglio quella giornata, incurante del futuro.
- Gli animali, soprattutto gli elefanti, sono molto protettivi nei confronti dei loro cuccioli: sono attenti a loro ma allo stesso tempo gli permettono di fare esperienza in autonomia. Non dimenticherò mai la scena in cui un elefante di appena due settimane si stava avvicinando a noi e la mamma, dietro di lui, l’ha trattenuto usando la proboscide. Proprio come farebbe una madre con il suo bambino.
- La vita nella natura è il risultato di un equilibrio precario: bisogna essere capaci di accontentarsi delle piccole cose e godere della bellezza di ciò che si ha in quel momento. Ho visto un leopardo accontentarsi di aver predato un piccolo di empala (l’unico pasto del giorno) e rifugiarsi in cima ad un albero altissimo per evitare che qualcuno potesse rubargli il bottino.
Allora vi ho convinto? Preparate lo zaino, dai!
Proprio così! ✨
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