Quando si prende l’importante decisione di sposarsi, non ci si rende conto del fatto che saranno gli sposi stessi a dover organizzare il matrimonio. Presto ci si accorge del gran numero di impegni che, volenti o nolenti, si dovrà affrontare: location, data, documenti, partecipazioni, bomboniere…
ma siamo sicuri che siano davvero questi elementi a rendere stressanti i preparativi ?
In realtà, da un punto di vista psicologico, questo periodo di vita è estremamente critico in quanto segna un passaggio fondamentale nel ciclo esistenziale di una persona: la formazione della coppia e il distacco dalla famiglia d’origine.
L’evento critico del matrimonio prevede molteplici i compiti di sviluppo, ossia obiettivi da raggiungere per un pieno raggiungimento dell’indipendenza. Vediamone alcuni:
- Definizione dei confini del nuovo sistema coniugale: in questa fase va formandosi concretamente la coppia come nuovo nucleo a sé stante. Ciò implica un grande impegno da un punto di vista emotivo e cognitivo di investimento sull’altro. Il partner diventa il riferimento centrale e primario e si stabiliscono nuovi equilibri. L’elemento centrale diventa la coesione.
- Formazione dell’identità di coppia: uno dei compiti primari è il passaggio da individuo a coppia, ciò implica un passo indietro rispetto ad una visione egoistica di sé e del mondo per creare uno spazio mentale dedicato alla dualità. Può risultare complessa l’accettazione dei difetti dell’altro, che in questo momento stressante tendono inevitabilmente ad emergere. D’altronde l’elemento chiave che segna il passaggio da “innamoramento” ad “amore” è l’accettazione dell’altro per ciò che è realmente e il superamento di una visione idealizzata del partner. I preparativi poi implicano numerose scelte (da quelle più importanti come il regime patrimoniale alle meno rilevanti come il colore dei nastrini per le partecipazioni); ciò può far emergere numerose differenze nei gusti estetici o nelle idee di vita dei futuri coniugi. Questo è inevitabile; non dimentichiamo che essi sono due individualità provenienti da ambienti familiari (e a volte culturali) diversi, ed è qui che entra in gioco l’influenza delle famiglie d’origine.
- Differenziazione e distacco dalla famiglia d’origine: in questa fase le rispettive famiglie sono travolte da emozioni e proiezioni contrastanti. Assistere alla dipartita di un figlio non è compito semplice e attiva meccanismi complessi. Per la prima volta si è posti davanti ad un distacco concreto e definitivo che implica una modifica del proprio ruolo all’interno della vita dell’altro. Il genitore deve superare la visione del figlio come tale e riconoscere la sua natura di adulto. Inoltre, come si è detto, la coppia si afferma con forza e si manifesta con le proprie caratteristiche. Le famiglie d’origine potrebbero allora non comprendere alcuni atteggiamenti messi in atto dalla coppia poiché non li riconoscono come propri. Molto spesso allora vengono fatti “appelli alla lealtà“, ossia tentativi di riportare il proprio figlio “sulla retta via”, attivando sensi di colpa ogni qual volta egli si comporti in modo diverso da ciò che ci si attende da lui. Si crea così una situazione di ambivalenza in cui la persona si sente “tra due fuochi”.
- Ridefinizione delle relazione con famiglia e amici: il matrimonio implica una modifica a catena di tutti gli altri sistemi relazionali. In particolare cambiano fortemente i legami e i confini amicali e familiari. Ciascun coniuge ha il compito delicato di includere il partner all’interno dei suoi gruppi di appartenenza. Va stabilito un nuovo equilibrio tra la vita di coppia e le relazioni con il mondo esterno. C’è bisogno di tempo perché la coppia trovi la propria identità, ma allo stesso tempo le relazioni con gli altri sono fondamentali per far sì che i coniugi non si annullino in un sistema di coppia ripiegato su se stesso.
Questi sono alcuni degli elementi che rendono emotivamente coinvolgenti i preparativi di un matrimonio.
Dopo aver preso in considerazione tutto ciò probabilmente la scelta della torta nuziale vi sembrerà una passeggiata!
A cura di:
Dott.ssa Martina Varalli – Psicologa
Riferimenti bibliografici:
Scabini E., Cigoli V., (2000). Il famigliare. Legami, simboli e transizioni.
Walsh F., (2012). Processi familiari normali. Crescente diversità e complessità.