L’80% degli interlocutori non ti dirà certo “ma dai? E come ti trovi?” ma piuttosto “Che schifo!”. Già, come se avere confidenza col proprio corpo fosse una cosa di cui avere repulsione. Tutto perché bisogna sporcarsi un attimo le mani, di solito a distanza di pochi centimetri da un getto di acqua corrente. Suvvia.

Ma partiamo dall’inizio. Cos’è la coppetta mestruale? È un oggetto, inventato negli anni ‘30, di solito in silicone a uso medico o in TPE (più o meno malleabile a seconda dei modelli). Il suo scopo è, una volta posizionato in vagina, raccogliere il sangue mestruale in uscita dal collo dell’utero. Tutto qua. Il suo utilizzo è imprescindibile da un minimo di conoscenza del proprio corpo, altrimenti non sapremmo dove la stiamo mettendo, se è messa bene, come mai perde, eccetera. La confidenza, invece, si può anche guadagnare tramite l’esperienza. Per coloro che fanno già uso di tamponi interni, non sarà una cosa troppo differente. Per quelle invece che non ne hanno mai fatto uso, servirà un minimo di allenamento.

La coppetta mestruale è comoda, ecologica (avete idea di quanti assorbenti utilizziamo in una vita?*) e anche economica: può costare dai 15 ai 40 euro, ma si ammortizza nel giro di un anno di assorbenti non acquistati. E la comodità e libertà che aggiungerà alle giornate di ciclo vi farà capire che – in realtà – non ha prezzo. Lo sapete che la coppetta può essere indossata continuativamente, senza doverla svuotare, per 12 ore? Nessun assorbente, né interno o esterno, può vantare questo primato.

*facciamo una stima: una media (tra giorni abbondanti e giorni di fine ciclo) di 4 pannolini al giorno, per una media di 4 giorni, per 12 cicli l’anno – uno più, uno meno – per 35 anni di fertilità. Quanto fa? Se calcoliamo che un assorbente costa più o meno 0.20 euro se comprato in confezioni risparmio: 0.20*4*5*12*35 = 1680 euro.
Stimiamo che in una vita di coppette una persona ne cambi una ogni 4 anni. Prezzo medio calcoliamo 22 euro: 22*(35/4) = 192 euro.
Anche volendo aggiungere qualche salva slip ogni tanto, direi che il risparmio resta comunque senza paragoni.

Cenni di anatomia
La vagina è una cavità detta “virtuale”. Questo perché le sue pareti tendono a collassare fisiologicamente una sull’altra, senza lasciare vuoti d’aria. La vagina si collega con l’utero attraverso il collo dell’utero. È quella “pallina” che – se avete mai infilato un dito nella vostra vagina (oddio!!!) – si trova in alto, in fondo alla vagina. È da lì che esce il sangue mestruale, ed è li che la nostra coppetta va messa bene per accoglierlo.

Come si mette la coppetta?
Innanzitutto, dovremmo tutte almeno una volta, prendere un bello specchio e guardarci lì sotto. Moltissime donne non hanno idea di come sia fatta l’anatomia dei propri genitali. Si può vivere nella beata ignoranza, o si può trasgredire e imparare a conoscere il proprio corpo. La coppetta, prima di essere infilata, va piegata (nel modo che preferite, esiste più di un metodo). A questo punto si può spingere in vagina. Passaggio molto importante, è essere certe che la coppetta accolga il collo dell’utero, e che sia ben adesa alle pareti vaginali. Questo passaggio si esegue facendo scorrere un dito lungo tutto il bordo della coppetta. Voilà.
Per toglierla, basta infilare un dito per fare sparire il “vuoto d’aria” che abbiamo creato mettendola e che garantisce la sua tenuta, e tirarla verso il basso pinzandola con due dita.

È davvero così semplice?
…ni. Una volta imparato il meccanismo, appresa la giusta confidenza e soprattutto avendo la voglia di usarla, arriverete a fare questo gesto a casa, al lavoro, a scuola, in bagni pubblici, in campeggio… Non si può però nascondere che le prime volte potrebbe non essere immediato (oppure sì!). La coppetta potrebbe scapparvi proprio mentre la state posizionando e riaprirsi come quei giocattoli indemoniati che saltano fuori da una scatola, oppure potreste posizionarla male e avere delle perdite, posizionarla male e sentirla vi può dare fastidio. Il consiglio è di non demordere: il cambiamento che porterà sarà imparagonabile allo sforzo iniziale di imparare a usarla.

Consigli e trucchetti
Il web ne è pieno. Ogni casa produttrice ha il suo sito internet, e in ognuno di questi troverete la pagina delle FAQ. Qui ve ne diamo qualcuno:

  • Non inserire la coppetta a flusso già abbondante: mettila alle primissime perdite, o se conosci bene i segnali, quando sai che sta per incominciare il tuo ciclo. Questo riduce drasticamente il rischio di perdite al primo posizionamento.
  • Le prime volte, per sicurezza, metti un salva slip. Ti salverà nei primi incidenti di percorso, e quando sarai diventata una pro, potrai salutare anche quello.
  • Le prime volte, prenditi il tuo tempo e fallo sul bidet, bella appollaiata e comoda. Posizionala, fai due passi in giro per il bagno e valuta se la senti. Se sì, toglila e rimettila, oppure spingila un po’ più in su. L’obiettivo è averla messa così bene da dimenticare di averla indosso (e lì inizieranno le volte che già bella impigiamata e a letto col tuo libro, ti ricorderai in un flash che non l’hai ancora svuotata prima di andare a dormire…)
  • Se cerchi un po’ di discrezione perché magari abiti con sette coinquilini tra maschi e femmine e non vuoi mettere la tua coppetta a bollire nel pentolino sul fornello, sappi che puoi farlo anche in una tazza da tè in microonde, o negli appositi contenitori con coperchio.

Se hai dubbi sulla taglia, sulla forma, morbidezza, modello o altro, perché non ne parli direttamente con la tua ostetrica?


a cura dell’ostetrica Francesca Mapleston.

Fonti:

http://menstrualcup.co/it/

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