In passato il singolo veniva educato e abituato sin da piccolo a crescere all’interno di una comunità: c’erano buoni rapporti con il vicinato, i bambini venivano cresciuti da tutta la collettività e le famiglie erano prevalentemente estese, cioè formate da un’unità coniugale con uno o più parenti conviventi. Ad oggi è raro trovare tutto ciò: spesso non conosciamo e non abbiamo scambiato più di un “ciao” con i nostri vicini di casa, oggi è sempre più difficile accogliere a casa genitori o suoceri anziani per prendersi cura di loro (per cultura o per i cambiamenti avvenuti a livello lavorativo che portano le persone a vivere sempre di meno in casa durante l’arco della giornata). Analizzando i dati Istat, nel mese di Gennaio 2018, i coniugati in Italia, sono numericamente equivalenti alle persone celibi.
Questi e molti altri cambiamenti che non posso citare in questa sede per evitare eccessive lungaggini, hanno portato, nel corso del tempo, a pensare a noi stessi non più in termini di relazione ma in termini individualistici.
La relazione (amorosa, amicale..) ha un’estrema importanza: ci permette di avvicinarci ad un’altra persona e di farci scoprire le nostre potenzialità e i nostri limiti. L’altro, infatti, in quanto ALTRO-DA-ME mi mostra, con la sua diversità, i tratti principali della mia persona. È per questo motivo che gli esperti considerano la relazione come generativa della propria identità.
Oggi, gli individui, come dicevo più sopra, sono protesi esclusivamente ai propri bisogni e all’affermazione di sè e dentro all’immagine di persona così estremamente autonoma si nascondono, tra le altre cose, molte problematiche della coppia.
All’interno di una relazione bisogna saper mediare un io con un altro io senza farsi catturare e senza catturare, senza vincere o perdere, soccombere o sopraffare. È questo il difficile, soprattutto nella relazione di oggi e nel momento in cui ogni essere è concepito individualmente: l’altro non è più un compagno di viaggio, ma un nemico da combattere nell’immediato. La coppia dovrebbe essere quella relazione privilegiata in cui ciascuno dei due riceve dalla presenza dell’altro l’esaltazione della propria persona. Questo, però, può accadere solo quando ognuno dei due riesce a mantenere l’integrità della propria realtà personale. La coppia è costituita da due persone che cambiano in continuazione e portano questo cambiamento nella relazione. Io, proprio per questo motivo, appaio agli occhi dell’altro come un individuo in continua evoluzione e mai prevedibile: l’altro per me è sempre un essere diverso, da conoscere.
Bisogna quindi essere disposti a questo totale cambiamento e a saper reggere allo stesso.
So bene che non è un compito facile, tuttavia penso che non sia impossibile da realizzare, dopo tutto, chi non sogna una relazione duratura e piena d’amore?
Quindi coraggio!
A cura della Dott.ssa Ilaria Caravati
Bibliografia di riferimento:
“Perchè ti amo”, Maria Vittoria Sanese, Marietti, Milano 2012.