Da secoli l’umanità si interroga sulla dicotomia mente-cuore, due elementi visti come opposti e in contraddizione, domandandosi quale dei due poli sia saggio seguire. Questo dilemma si pone soprattutto quando dobbiamo prendere una decisione e ci chiediamo “qual è la cosa giusta da fare?“.
Quanto pesano la razionalità e l’intuizione all’interno della presa di decisione?
In psicologia la distinzione tra mente e cuore è stata discussa nei termini di “mente razionale” e “mente emozionale”. Sebbene, a partire da Freud, sia stata riconosciuta la dicotomia conscio-inconscio e l’attività psichica sia stata differenziata in funzioni razionali (pensiero e sentimento) e irrazionali (intuizione e sensazione), il costrutto di intuizione è stato scarsamente esplorato. Gli studi scientifici hanno infatti privilegiato la razionalità e i processi cognitivi consci, ritenendo secondarie le attività di intuizione inconscia e le sensazioni viscerali: ciò si è riflesso nell’educazione proposta dagli odierni sistemi scolastici.
Secondo Gigerenzer al contrario, gran parte della vita mentale degli individui si baserebbe su processi estranei alla logica. Nei processi di presa decisionale infatti non sempre stilare la lista dei pro e dei contro può rivelarsi la strategia più corretta; in molte circostanze della vita, come la scelta dell’attività lavorativa o del partner, ci si affida alla propria intuizione, ossia un giudizio che affiora rapidamente alla coscienza, di cui non si è in grado di spiegare pienamente le ragioni, e la cui forza funge da spinta all’azione. Spesso un eccesso di informazioni può ridurre la capacità dell’individuo di prendere una decisione; più sono le opzioni e maggiore la possibilità di vivere un conflitto interiore. Ciò che dal punto di vista esclusivamente logico viene giudicato un errore di ragionamento può invece rivelarsi un buon giudizio sociale nel mondo reale: l’evoluzione e la cultura hanno infatti fornito all’uomo le capacità indispensabili per mettere in atto comportamenti adattivi sulla base delle caratteristiche dell’ambiente. Secondo gli studi dello psicologo sociale Timothy Wilson, le scelte fatte sulla base dell’intuizione porterebbero ad un maggior grado di soddisfazione a lungo termine rispetto alle decisioni prese con razionalità.
L’intuizione è fondamentale per fare scelte che siano in linea con il proprio “sentire”. Ma come possiamo sviluppare questa skill?
L’elemento del “sentire” è stato analizzato approfonditamente da Barile. L’autrice sostiene che l’emozione si collochi all’interno del corpo attraverso l’enterocezione (ossia la percezione delle proprie parti del corpo e degli stimoli provenienti dagli organi interni). Dopo aver percepito una sensazione spiacevole e averla collocata nel corpo (ad esempio “sento un bruciore di stomaco”) essa viene interpretata con una credenza (ad esempio “ho fame”). Nel caso dei bisogni fisiologici è facile distinguere componente fisica e cognitiva; questo risulta più difficile nel caso delle emozioni (es. bruciore di stomaco – rabbia) o della presa decisionale.
Rispondere alla domanda “Sarà la cosa giusta?” non è quindi così semplice.
Le discipline come la Mindfulness, che aiutano a sviluppare capacità meditative, potrebbero aiutare a raggiungere un livello particolarmente raffinato di riconoscimento delle sensazioni viscerali e dell’emozione all’interno del corpo. Davanti ad una scelta di vita la persona sarebbe quindi in grado di sospendere il pensiero (legato inevitabilmente a condizionamenti sociali) per focalizzarsi sulla reazione fisica immediata. Questa reazione, verrà poi interpretata come positiva o negativa (stato di pace e rilassamento vs stato di agitazione e tensione), indirizzando la persona verso la scelta positiva per il proprio corpo e quindi per sè.
In questo caso quindi il corpo sembra assimilabile al concetto di “cuore” di cui si parlava sopra: la sensazione fisica corrisponde alla risposta istintuale priva di giudizio, e per questo ritenuta corretta.
Il nostro corpo sa sempre qual è “la cosa giusta”, ascoltiamolo!
A cura di:
Dott.ssa Martina Varalli
Riferimenti bibliografici:
- Barile E., (2007). Dare corpo alla mente. La relazione mente/corpo alla luce delle emozioni e dell’esperienza del sentire.
- Gigerenzer G., (2009). Decisioni intuitive. Quando si sceglie senza pensarci troppo.