A lungo si è discusso e ci si è interrogati sulle famiglie omogenitoriali, cioè quelle famiglie costituite da due persone appartenenti allo stesso sesso.

Oggi sembra che le persone siano più tolleranti e più aperte ad accettare questo tipo di diversità, nonostante gli individui omosessuali ritengano che dovrebbero essere compiuti molti altri passi avanti.

In questa sede mi piacerebbe parlare dei bambini che crescono in questo tipo di famiglie. Ci sono molti pregiudizi nei confronti dei genitori omosessuali: ” I figli crescono con problemi psicologici”, ” E’ contro natura che queste persone abbiano figli”, “Queste relazioni non offrono continuità famigliare” e così via.

Già nel 1973, l’American Psychiatric Association ha dichiarato che l’omosessualità non implica nessun impedimento nel giudizio, nell’inaffidabilità, nelle capacità professionali e sociali. Sembra scontato ma per molti ancora non è così: sono in tanti a definire in modo disprezzante “Frocio” una persona omosessuale, oltre che sono ancora in tanti che si divertono a schernire questo tipo di persone. Per non parlare dell’idea di affidare un bambino ad una persona omosessuale.
Come si può dire che un genitore è bravo o cattivo a seconda del suo orientamento sessuale?

All’interno delle Comunità e dei Centri per minori ci sono tantissimi bambini e ragazzi che sono stati allontanati dai loro genitori a causa della pericolosità di questi ultimi, sebbene gli adulti in questione siano persone eterosessuali: l‘amore di un genitore dovrebbe essere misurato non per il suo orientamento sessuale, ma per la tipologia di educazione che adotta nei confronti di suo figlio.

Se una persona omosessuale decide di allevare un bambino per crescerlo e dargli amore e sostegno, perchè non può farlo?

Sicuramente è importante dare al bambino anche un’educazione sessuale per permettergli di formare la sua identità di genere, tuttavia sono molti gli uomini e le donne al di fuori del nucleo famigliare (nonni, zii, amici, cugini..) che potrebbero fornire come esempio in tal senso per il bambino.

Secondo alcuni studi, i bambini che crescono in una famiglia omogenitoriale, lo considerano la normalità. Subiscono però l’umiliazione e l’isolamento nel momento in cui entrano in alcuni contesti, quale, ad esempio, quello scolastico. Spesso infatti vengono scherniti o trattati come “diversi” perchè cresciuti in una famiglia non tradizionale.

Secondo gli psicologi, a seguito di questi comportamenti, i bambini potrebbero sviluppare problemi a livello psicologico non dovuti al fatto di essere cresciuti in questo tipo di famiglie non convenzionale, ma per il fatto di essere isolati e non compresi dai compagni di classe o dagli adulti presenti nel mondo esterno.

A tale proposito sono ancora molte le ricerche e gli studi da conseguire su questo argomento, anche perché, trattandosi di una tendenza recente, non si sono potuti ancora misurare gli effetti di questo tipo di famiglie sugli adolescenti e sui giovani.

Sarebbe utile, in ogni caso, promuovere un’educazione soprattutto nelle scuole per permettere a questi bambini di integrarsi e di non sentirsi discriminati!


A cura di Dott.ssa Ilaria Caravati

Bibliografia di riferimento:

Edizioni Angelo Guerrini, “Maestra, ma Sara ha due mamme?”, Alessandra Gigli, Milano, 2015

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