L’ormai famoso programma di Mtv “16 anni e incinta” ci ha introdotti al discusso argomento delle gravidanze precoci. Sappiamo ormai che le nuove generazioni si sviluppano più velocemente e la fase preadolescenziale, accompagnata dallo sviluppo puberale, si presenta con sempre maggiore anticipo. Resta però una domanda “Come è possibile nel terzo millennio rimanere incinte nonostante la diffusione di numerosi metodi contraccettivi?”. La psicologia può darci delle risposte per comprendere meglio un fenomeno sfaccettato e legato fortemente all’inconsapevolezza dei propri processi mentali.
Secondo gli psicologi di orientamento dinamico, esisterebbero 5 tipi di gravidanza in adolescenza, ognuno con diverse motivazioni più o meno inconsce e differenti esiti.
1. Rito di iniziazione
In questo caso la gravidanza ha la funzione di segnalare l’entrata nel mondo “dei grandi”, passando nettamente dalla condizione di adolescente a quella di adulto.
Inoltre rimanere incinte può avere lo scopo di rassicurare la ragazza rispetto alla propria integrità corporea, ossia la possibilità effettiva di avere figli che escluda ogni dubbio di sterilità. Infine la gravidanza funge da “prova d’amore” per valutare l’autenticità della relazione amorosa con il proprio partner che, in caso di “vero amore” accetterà la nuova condizione della coppia, assumendo il ruolo di padre.
Questa tipologia prevedere che nonostante la gravidanza possa essere desiderata, essa non è prevista e per questo la funzione genitoriale è vista come non gratificante. Queste ragazze ritengono di essere ben informate sulla contraccezione e spesso hanno una madre che a loro volta ha vissuto una gravidanza precoce. L’esito più frequente è l’aborto, motivato da progetti concreti di studio della ragazza.
2. Segnale d’allarme
Fanno parte di questa categoria le adolescenti che vivono situazioni familiari difficili, come divorzio o maltrattamenti.
In questo caso quindi la gravidanza ha la funzione di attirare l’attenzione dell’ambiente familiare. Anche questi ragazzi si ritengono ben informati sulla contraccezione, ma a causa del tabù del sesso tipico della propria famiglia tendono a ricercare informazioni in internet o dai propri coetanei. Molto spesso non utilizzano affatto metodi preventivi. Anche in questo caso l’esito principale è l’aborto.
3. Status
E’ il tipo di gravidanza che riguarda le ragazze con una certa competenza nell’accudimento dei bambini all’interno della famiglia (ad esempio con fratelli molto piccoli).
Spesso la gravidanza è programmata ed il bambino voluto: conoscono bene i contraccettivi ma attendono di trovare un partner con cui condividere il desiderio di formare precocemente una famiglia. I genitori della coppia adolescente solitamente accettano positivamente la situazione e nutrono alcuni dubbi non rispetto alla giovane età dei ragazzi ma riguardo alla precarietà economica dei due.
4. Bisogno d’identità
Questa tipologia comprende le adolescenti che non trovano altro modo per acquisire un’identità sociale.
Il bambino diventa psicologicamente una “copia di se stesse” e assume la funzione di riparare agli errori del passato: la madre tenderà ad utilizzare meccanismi di proiezione, cercando continuamente di dargli ciò che a lei è mancato nell’infanzia. Queste ragazze sono spesso circondate da bambini molto piccoli e utilizzano la gravidanza come prova d’amore per la fedeltà del partner. Il comportamento contraccettivo messo in atto dalla coppia li espone costantemente a rischi. Molto spesso questa categoria tende ad annunciare la gravidanza quando i termini legali per l’aborto sono trascorsi e anche per questa ragione la reazione della famiglia di origine è tendenzialmente di accettazione.
5. Gravidanza accidentale
Chiaramente esistono anche casi in cui il concepimento è davvero inaspettato.
La coppia è infatti convinta di mettere in atto un comportamento contraccettivo adeguato e la scoperta di essere incinta porta immediatamente ad un rifiuto.
Ma cose viene presa la decisione di interrompere la gravidanza e quali sono le conseguenze psicologiche di un aborto?
Solitamente sono i genitori della giovane coppia a spingere per l’interruzione di gravidanza, giudicando immaturi i ragazzi. Un altro elemento di grande influenza è il giovane padre: la sua presenza o assenza emotiva nella coppia sarà molto importante per far pendere l’ago della bilancia. Altre volte ancora la gravidanza viene affrontata come questione prettamente femminile e il ragazzo viene escluso a priori dal processo decisionale.
Molto spesso il dover annunciare la notizia alla propria famiglia di origine provoca forti ansie che portano la coppia a procrastinare questo momento, superando i termini legali che consentono l’aborto.
Ricordiamoci che, al di là dei dibattiti morali legati all’interruzione di gravidanza, l’aborto è da considerarsi un evento traumatico che ha un potenziale effetto destrutturante sulla vita emotiva dei genitori, ed in particolar modo della madre.
La prima reazione è quella di voler dimenticare il prima possibile l’accaduto riprendendo la propria vita ordinaria; più tardi però compaiono il rimpianto, il senso di colpa e le angosce persecutorie. L’aborto infatti è un vero e proprio lutto che può portare alla depressione. Lo stesso può accadere per i casi in cui il neonato venga dato in adozione. In queste circostanze è fondamentale che i genitori non vengano nè forzati a cedere il bambino in adozione nè vengano illusi di una felicità ideale ma irrealistica della genitorialità, che potrebbe portare a esiti disfunzionali in futuro.
A cura di:
Dott.ssa Martina Varalli
Riferimenti bibliografici:
- Maggiolini A., Charmet G.P. (2004). Manuale di psicologia dell’adolescenza: compiti e conflitti,